ISTANBUL, TRACCE INEDITE DI ARCHITETTURA-RELIGIONE

Se pensate di aver visto tutto di Istanbul, vi sfidiamo a leggere questi indirizzi (e ve ne promettiamo molti altri)…

Avete già visitato l’unica moschea progettata da una donna? Per onor del vero, Zeynep Fadillioglu ha progettato locali alla moda in mezza Europa prima di ideare la Moschea Sakirin, a Usküdar, quartiere nella parte asiatica di Istanbul. Gli interni abbinano vetro e acciaio, disegni tradizionali e design d’avanguardia. L’entrata è dominata da una sfera metallica mentre il centro è occupato da un imponente lampadario, le cui gocce in vetro evocano le parole di Allah che scendono sui fedeli. In questa moschea l’area riservata alle donne è più ampia e la separazione dalla parte degli uomini meno netta.

Sulla sponda europea del Bosforo, nelle viuzze del quartiere Ortaköy convivono una sinagoga, una chiesa e la barocca Moschea Ortaköy, eretta nel 1854 su disegno dell’architetto di Palazzo DoLmabahçe. Il consiglio è di visitarla la domenica (fate attenzione ai saggi calligrafici), quando il quartiere si anima di galleristi, antiquari e artigiani, che espongono all’aperto rendendo l’atmosfera alla moda.

Un museo nato da una chiesa e una moschea. San Salvatore in Chora nacque come chiesa; i suoi mosaici bizantini risalgono al 1320 e illustrano la vita di Cristo su tessere dorate di incomparabile valore. Durante l’impero ottomano la chiesa venne trasformata in moschea e oggi è lo splendido Museo Kariye sul Corno d’Oro.

Si dice che ispirò la costruzione della Basilica di San Vitale a Ravenna. La Piccola Aya Sofya, voluta dall’imperatore Giustiniano, nel XVI secolo venne convertita da chiesa ortodossa in moschea, con l’aggiunta di minareto; il responsabile dei lavori era il Capo dei Bianchi Eunuchi del Palazzo Topkapi. Sorge a sud dell’Ippodromo, tra i quartieri Fatih e Kumkapi, vicino al Mar di Marmara.

Ce ne voleva per impressionare Le Corbusier; ci riuscì la Moschea del Sultano Selim, voluta da Solimano il Magnifico per il padre, Yavuz Selim. Elegante e austera, con due minareti, è impreziosita dalle azzurre maioliche di Iznik. Riaperta al pubblico nel 2009, è comodamente raggiungibile con l’autobus numero 90 che parte da Eminönü. Un consiglio: andateci di mercoledì. Se questo distretto si chiama proprio Çarsamba (mercoledì) è perché vi si si tiene un grande mercato di frutta, verdura e casalinghi.

A proposito di Solimano il Magnifico, vi consigliamo la lettura del romanzo “La città ai confini del cielo”. Considerata una delle voci più importanti della letteratura turca contemporanea, Elif Shafak narra, nella Istanbul del XVI secolo, la storia del piccolo Jahan, arrivato col suo elefante bianco alla corte di Solimano e divenuto apprendista di Mimar Sinan, uno dei più grandi architetti della storia.

 

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