UN’ ITALIANA IN KIRGHIZISTAN…

UN’ ITALIANA IN KIRGHIZISTAN…

“Kirghizistan? E dove si trova?” è stata la domanda che più di frequente mi è stata posta prima di partire e devo ammettere che oltre a rispondere “beh è al confine con la Cina!” non avevo esattamente idea di che tipo di viaggio sarebbe stato, eppure questo piccolo luogo magico nel cuore dell’Asia centrale mi ha regalato un’ esperienza davvero unica e inaspettata. A differenza di altri viaggi, questa volta sono partita senza aspettative precise, ma con la semplice curiosità di scoprire un posto sconosciuto ai più e dal nome non facile da pronunciare. Quindi armata di zaino e discreto spirito di adattamento sono arrivata nella capitale, Bishkek, l’unica vera metropoli di un Paese in cui la maggioranza della popolazione vive in zone rurali. La capitale è carina, piena di grandi strade alberate e caffè eleganti, ma non ti trattiene per più di un giorno quindi qualcosa che vale davvero la pena fare è un giro nel grande mercato, dove io stessa sono stata rapita dal fascino di un incredibile mix di odori, colori, spezie e frutta di ogni genere! Dopo una breve visita della zona monumentale della città in stile sovietico, Il mio viaggio intorno al Paese è iniziato con un pullmino, una guida straordinaria e una bellissima compagnia di persone.

Dopo alcune ore di viaggio attraverso strade sterrate e montagne vellutate, la prima tappa ci ha portato lungo il lago Son-Kul, a 3000m di altezza, circondato dalle maestose catene montuose del Tien Shan, un luogo fuori dal tempo, dove la naturalezza delle cose intorno a te sembra immutata da secoli, e la genuinità delle persone sembra non essere stata contaminata dal pregiudizio e la diffidenza. Il popolo kirghiso è infatti famoso per la sua ospitalità, ma non credevo che avrei avuto modo di sperimentare una gentilezza così pura e sincera. In questo vortice di emozioni positive passare la notte nella yurta, un’abitazione tipica dei kirghisi nomadi, e svegliarmi all’alba per vedere il sole sorgere dal lago, ha aggiunto un tassello a quello che si stava già rivelando un viaggio indimenticabile.

La seconda tappa, lungo la leggendaria Via della Seta, è stata la visita a Tash Rabat,un sito misterioso in Kyrgyzstan,  noto come un “caravanserraglio”, una sorta di locanda lungo la strada dove i viaggiatori potevano fermarsi per la notte per riposare. Qui si respirava davvero un’aria di altri tempi, soprattutto se pensi a quante persone hanno attraversato queste strade nel corso della storia e allora ti ritrovi ad immaginarti in un viaggio indietro di secoli e ad essere circondata da mercanti provenienti da varie parti del mondo per scambiare le proprie merci!

Ogni tappa era intervallata da una sosta in alcune cittadine, di solito lontane tra loro e che a volte erano così piccole che ti accorgevi di esserci dentro solo quando le lasciavi alle spalle.Ma la cosa più entusiasmante è che avevamo la possibilità di pranzare con la gente del posto. Il bello del Kirghizistan è infatti che il turismo si sta sviluppando solo negli ultimi tempi, quindi ci sono molti progetti di turismo basato sulle comunità che prevedono pranzi e soggiorni in guest house e che ti consentono di immergerti nella cultura, di vivere un’esperienza autentica e di assistere alla vera tradizione locale.

Continuando lungo la strada, si alternavano pianure erbose abitate dai soli branchi di cavalli al pascolo e montagne, talvolta aride, altre volte ricche di vegetazione, fino ad arrivare a quello che viene chiamato il “Fairy Tale Canyon”, un luogo mozzafiato, dove avrei trascorso ore a girovagare per i sentieri, alla ricerca di nuovi incredibili paesaggi, scrutando ogni volta un colore diverso delle montagne rocciose, dal rosso al viola al giallo. Nella stessa regione abbiamo visitato il secondo lago alpino piu grande al mondo, il lago Issyk-Kul, di cui non è davvero possibile vedere la fine! Dopo una intensa mattinata di cammino abbiamo fatto un bagno nell’acqua limpida e fresca ( molto fresca!!) del lago, circondati dalle catene montuose innevate e gli sguardi curiosi delle persone del luogo. Un posto unico al mondo!

Il giorno seguente, sempre alternando momenti di trekking sulle montagne alle ore passate nel pullmino accompagnati dalle canzoni pop kirghise e Toto Cutugno ( ebbene sì, è molto famoso e amato anche in Kirghizistan!!) per andare da una zona all’altra, passando per i nostri pranzetti deliziosi a casa delle persone, siamo arrivati nella splendida Karakol, una cittadina culturalmente ricca di diversi gruppi etnici che la abitano come Dungani, gruppo etnico di origine cinese, Uighuri, Uzbeki e Russi, e qui abbiamo visitato la Cattedrale ortodossa russa, bellissima e dal fascino decadente, e la coloratissima Moschea Dungana.

L’ultima tappa ci ha condotto nuovamente lungo la Via della Seta, dove abbiamo visitato la torre di Burana, minerato di un’antica città di mercanti ormai scomparsa, in cui però è possibile entrare salendo una piccolissima scala a chiocciola all’interno della torre fino in cima. Da lì si ottiene una splendida vista dei campi circostanti, dove in estate si coltivano tantissime fragole ed angurie!

Sono quasi certa di non aver detto tutto quello che avrei voluto, ma i giorni sono stati così intensi di emozioni e di luoghi visitati che non mi è facile raccogliere tutti i miei pensieri in poche righe. Posso dire che ancora oggi ripensare a questo viaggio mi regala un senso incredibile di pace, ritornando con la mente ai momenti che ho trascorso semplicemente passeggiando lungo le colline ricoperte di lavanda o ascoltando il rumore di un enorme fiume che scorreva veloce nelle insenature delle montagne, o ancora passando la notte sotto un bellissimo cielo stellato, a 2800 metri di altezza, senza rete telefonica o connessione, ma solo con la compagnia di viaggiatori appassionati e curiosi come te e dell’ottimo cibo kirghiso. Ho scoperto un Paese straordinario, ricco di una natura così autentica da lasciarti senza fiato e soprattutto abitato da un popolo accogliente e generoso , che merita davvero di essere conosciuto!