PETRA, COME NESSUNA AL MONDO

Sapevate che una delle più straordinarie città del mondo è opera di nomadi?

Tutto iniziò con un mistero. Tutto si addormentò avvolto dal mistero.

Da dove venivano i Nabatei? Era il IV secolo a.C. e questo popolo nomade e operoso si distingueva per la non comune abilità commerciale.

Sterminate carovane di mercanti Nabatei si spingevano dall’Arabia al Mediterraneo, individuando le merci più pregiate e richieste – mirra, incenso, spezie, oro, argento, vetro, damaschi, sete – e trasportandole senza sosta. Per comunicare usavano l’aramaico, la lingua parlata al tempo nel Vicino Oriente; in breve tempo accumularono ricchezze esorbitanti.

In quanto nomadi, non avevano fissa dimora. In talune località si accampavano, anche per lunghi periodi durante la cattiva stagione; fra queste, Petra, da loro chiamata REQEM, ossia la multicolore, per la policromia delle rocce di arenaria.

I Nabatei fronteggiarono la disgregazione dell’impero di Alessandro Magno e di quello seleucide in Siria, sino a quando, nel I e II secolo a.C., in seguito ad una vera e propria rivoluzione socioculturale, diedero vita al regno nabateo.

Il sistema sociale passò dall’organizzazione di tipo tribale a una monarchia che s’ispirava ai contemporanei modelli ellenistici; fu organizzato un esercito e coniata una moneta, si edificarono gli edifici pubblici, religiosi e di rappresentanza.

Sino al 106 d.C. quando le legioni di Traiano s’impossessarono di Petra e del regno. La capitale fu annessa alla provincia romana d’Arabia e per alcuni decenni rimase un fiorente centro commerciale. Ma era iniziato il declino, lento e progressivo.

Seguì la sequela devastante dei sismi, nel 363, nel 419, nel 551 e nel 747. A parte un breve periodo all’epoca dei Crociati, in cui venne fortificata, Petra fu avvolta dall’oblio.

Ha dell’incredibile ma si dovette attendere il 1812 perché un esploratore svizzero, Johann Ludwig Burckhardt, la scoprisse. Superata la forte ritrosia di tribù beduine, nella seconda metà dell’Ottocento ricercatori accreditati poterono studiarla. Gli eventi bellici del Novecento interruppero ancora una volta le spedizioni archeologiche, che ripresero slancio solo negli anni Novanta.

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