Ci sono tanti buoni motivi per programmare un viaggio in Armenia…

1) È la terra dell’Arca di Noè e… del vino!
La leggenda vuole che in Armenia Noè piantasse il primo vigneto della storia umana, precisamente sull’altipiano di Ararat, dove, secondo la Bibbia, si arenò l’Arca.
Negli antichi testi di Erodoto, Senofonte e Strabone si dispensavano elogi ai viticoltori armeni, per la loro abilità e per quel vino che già allora usciva dai confini nazionali.
2) Ma anche del cognac…
Nei secoli passati lo sviluppo dell’arte della distillazione è stato sostenuto dai monaci, che appresero tutte le tecniche leggendo i testi custoditi nelle loro biblioteche. Verso la fine del XIX secolo, precisamente nel 1887, un ricco mercante comprò una fabbrica nella capitale per produrvi il brandy. Alcuni anni dopo attirò l’attenzione di un produttore di vodka e liquori che era fornitore ufficiale della corte imperiale russa. Questi rilevò la fabbrica e all’Esposizione Universale di Parigi del 1900 il brandy armeno ottenne il riconoscimento di “cognac”. Ancora oggi è molto apprezzato in ambito internazionale; a Yerevan potete visitare il museo della fabbrica e degustare qualche etichetta preziosa.
3) La sua cattedrale più importante sorge sul luogo di un’apparizione
L’Armenia fu una delle prime nazioni al mondo a convertirsi al cristianesimo, guidata da Gregorio l’Illuminato, che pagò la sua fede con 13 anni di carcere. A Echmiadzin sorge una delle chiese più antiche della cristianità, risalente al 303 d.C.. Echmiadzin significa “discesa dell’unigenito” e secondo i credenti vi avvenne un’apparizione: Cristo scese in terra e colpì la piana con un martello d’oro, dove c’era un altare di fuoco pagano. Proprio nel luogo dell’apparizione è stata costruita la cattedrale e il luogo è Patrimonio dell’Umanità. Sicuramente il più sacro per il 94% della popolazione armena, che professa la religione ortodossa (ortodossia e cattolicesimo sono rami del cristianesimo).
4) Forse si è in Hayastan…
È bizzarro che gli abitanti della nazione che fu la prima a convertirsi al cristianesimo continuino a chiamare la propria patria “Hayastan”, da “Hayk” che era la principale divinità pagana. Eppure il nome “Armenia” ha 2600 anni: lo diedero i persiani alla regione, lo mantennero gli antichi greci e in seguito le nazioni europee.
5) Bagnarsi nel lago d’alta quota fra i più estesi al mondo
Qui, nel Caucaso meridionale, la metà del territorio è montuoso, con cime che vanno da 1.000 a 4.000 metri. Nella parte orientale è incastonato il lago Sevan, profondo una ventina di metri. Sulle sue sponde si ergono alcuni monasteri medievali.
6) Esplorare una mirabile architettura religiosa
L’architettura religiosa è una delle forme più affascinanti della cultura armena; le chiese hanno uno stile unico e dopo secoli conservano intatti affreschi, bassorilievi e decorazioni ornamentali. Pensate che la Cattedrale di Zvartnots, sepolta dal terremoto nel 903, è stata riportata alla luce mille anni dopo e nel 2000 Unesco l’ha riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità. Il Monastero di Geghard è ubicato in un canyon spettacolare ed è in parte scavato nella roccia. Il Tempio di Garni è un gioiello dell’architettura armena precristiana.
7) Scoprire una capitale con oltre 40 musei e gallerie
Il solo Matenadaran è stupefacente, con la sua collezione di 17.500 manoscritti antichi, con preziose calligrafie e miniature dettagliate. La cultura è uno dei pilastri su cui Yerevan ha basato il proprio sviluppo. Da quando la nazione è diventata indipendente dall’Unione Sovietica – nel 1991 – è stato un proliferare di fermento culturale. Nella giovane repubblica democratica tutto l’anno ci sono in cartellone opere liriche, teatrali e di danza, concerti, festival del cinema e musicali. E non dimenticate una visita alla restaurata Opera.
8) Vivere la movida di Yerevan
Prendete un caffè in uno degli accoglienti locali di Abovyan Street, ascoltate uno spettacolo di musica dal vivo nei jazz club più trendy. E nelle serate limpide, all’ora del tramonto, salite gli scalini della Cascade per godervi il panorama.
9) Passeggiare nel mercato artistico Vernissage
È un mercato da non perdere, che si tiene ogni fine settimana a Yerevan; pittori e scultori espongono all’aperto, artigiani creano le loro opere sotto gli occhi dei visitatori. Troverete i manufatti tipici, in ceramica, terracotta e legno, le inconfondibili croci intarsiate khachkar e oggetti tessili in kilim come borse e arredi per la casa.
10) Decretare se lahmajoun e pizza sono sorelle
Si dice che gli armeni esprimano il loro amore attraverso la cucina. Certamente sono molto ospitali e piace loro condividere i pasti anche con i viaggiatori. I piatti armeni sono una fusione di Occidente e Oriente; carne, pesce, verdure e latticini sono mescolati con erbe aromatiche di montagna, per creare sapori unici.
Assaggiate la lahmajoun, che somiglia molto alla pizza, e gustate caldo il lavash, pane sottile come sfoglia che si prepara in uno speciale forno di terracotta scavato nel terreno.

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